ARVA o ARTVA?

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Boh, questioni di lana caprina.  Ci  dicono che cambia nome -che ha cambiato nome!- e se lo dice il CAI Centrale….. amen e così sia.

Ma è e rimane il costoso componente della triade di sicurezza dello scialpinista, di quel pacchetto ARVA-pala-sonda che sempre deve trovare posto nello zaino superleggero dell’alpinista altruista, consapevole che nella malaugurata ipotesi di un evento valanghivo l’unica possibilità di salvare un compagno è l’autosoccorso.

Anche quest’anno, prima di battere il chiodo per tutta la durata dei corsi sull’argomento, ci ritagliamo una giornata di allenamento sulla neve  all’uso degli arva, dagli analogici ai 3 antenne di ultima generazione.

Una quindicina gli istruttori presenti alla Bolla di Casasco, che a dispetto di una temperatura polare acuita dall’ombra dicembrina attrezzano un campo ricerca con centralina multi per poter affinare e automatizzare destrezza e velocità nella ricerca multipla, prendendo al contempo confidenza con le ultime versioni degli apparecchi digitali.

Giornata proficua e dalla solita conclusione scontata ma utile: allenamento, allenamento e poi ancora allenamento. L’arva (artva) richiede abitudine all’uso, e la ricerca richiede automatismi che solo l’allenamento e la conoscenza aiutano a raggiungere.

Con l’augurio di usarlo sempre in esercitazioni  e mai dal vero, buona stagione a tutti.

cimaxi

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